I Buoni Cugini Editori di Anna Squatrito
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Isbn: 979-1255470472
Pagine 124
Nel 1920, la Società Tipografica Artigianelli di Pavia pubblica il romanzo Pinocchio nuovo Maciste di Annunciata Beatrice Arrigoni, di cui non si sa nulla, illustrato con pregevoli tavole da un disegnatore, anch’esso sconosciuto, che si f irma con una sigla dai più interpretata come F Ne. Il romanzo, mai più ripubblicato fino ad oggi ma di tutte le pinocchiate, ossia di quei testi che in modi e in forme diversi fanno rivivere il famoso burattino di Pinocchio, è davvero meritevole di attenzione per il suo divertente scopo istruttivo tra fantasia e storia.
Il Collodi finisce il suo libro cambiando il Pinocchio di legno in un bel ragazzetto. Il nuovo libro o libretto che sia, piglia le mosse da questo punto. Pinocchio è cresciuto un giovinetto ammodo, e va soldato. Dovendo partire pel fronte, vien mandato in breve licenza e trova nel portamonete d’avorio, che la Fata dai capelli turchini gli aveva lasciato, un biglietto che gli insegna il modo di tornare di legno per rendersi invulnerabile. Immaginarsi quante prodezze! I reticolati non gli daranno scariche fulminanti, la neve non gli congelerà i piedi, le schioppettate gli faranno qualche piccolo guasto che sarà subito aggiustato con chiodi e martello. Adibito ai servigi più disperati farà cose incredibili. Sono avventure rocambolesche. Prende parte a tutti i combattimenti. Così alla storia va unita la leggenda, all’istruzione il diletto. Il racconto tien dietro fedelmente alla cronaca dei giornali e come si vede, è fantastico e le azioni che compie Pinocchio sono tutte compatibili colla sua natura e in conformità degli avvenimenti. Il libro, che è palpitante di attualità, piacerà non solo ai piccoli, ma anche ai grandi. Sono 29 capitoli; 29 racconti cui va intessuta la storia, la geografia, l’umorismo. Si obbietterà: e lo stritolamento dei mortali? E il peso della catena? E i materiali?... È un libro di aneddoti piccanti per rendere più gustosa la storia. Del resto, quali cose più inverosimili non furono scritte dallo Swift, dal Pöe, dal Barone di Monchausen e da tanti altri? tollerate anche tutte queste fantasie: in fine si tratta di un continuo scherzo per mettere in burla la potenza smargiassona tedesca. Annunciata Beatrice Arrigoni