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I Buoni Cugini Editori di Anna Squatrito

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Recensioni Nella terra del sole che sboccia

Recensione dal blog "Il trio del mangialibro" 

”Hai perfettamente ragione piccolo, ma vedi, per gli uomini è diverso. Noi siamo abituati a perdere gli affetti fin da piccoli, dobbiamo imparare a cavarcela da soli e sappiamo bene che la nostra vita è troppo corta perché smarrisca i giorni dietro la nostalgia. Per gli uomini invece è diverso, loro vivono delle cose che perdono.

Non capisco.

Immagina di possedere una cosa bellissima alla quale sei molto legato e di perderla per strada e di non ritrovarla più. Come ti sentiresti?

Sarei triste.

Esatto, soprattutto perché quella cosa che tu hai custodito e trattato con tanta cura, andrà nelle zampe di qualcun altro e tu non la riavrai mai più. Qualcuno l’accudirà al posto tuo, l’amerà al posto tuo, la stringerà al posto tuo, la terrà al caldo al posto tuo ma nessuno la dimenticherà al posto tuo, perché per quanto riguarda le cose belle che possiedi, c’è sempre qualcun altro pronto a prendersele, ma mai nessuno pronto a cancellartele dal cuore.”

Carissimi lettori, oggi mi presento con la recensione di un nuovo libro di recente pubblicazione. Si tratta di ‘’Nella terra del sole che sboccia’’ di Marco Gregò, arricchito dalle illustrazioni di Vieri Sorrentino ed edito da ‘I Buoni Cugini Editori’. Il libro si presenta come un romanzo insolito, inusuale, a tratti psichedelico. La trama è complessa quasi quanto la vita dei suoi protagonisti, con voci narrative che si alternano tra i personaggi principali della storia: due cani, Cane Grigio e il piccolo Oliver, di cui il primo cerca di spiegare al secondo la complessità della vita degli uomini e del loro essere, e Albatro e Julie, due amanti legati indissolubilmente da un sentimento sincero, vero e indistruttibile, ma ciechi di fronte alla felicità che stringono tra le mani, alla continua ricerca di un qualcosa che credono di non possedere e che li porterà alla distruzione. La narrazione si snoda in un contesto cittadino, tra sogno e realtà, incubo e ricordi del passato, facendo emergere la personalità di Albatro, dilaniata tra il desiderio di trovare lo scrittore che è in lui e quello della ricerca di Julie, ormai perduta. In modo del tutto surreale, comparirà Nietzsche, incastrato come un demonio in gabbia tra le sofferenze degli uomini: il teatro del filosofo porterà Albatro ad abbandonare gradualmente se stesso fino a perdersi, quando troppo tardi comprenderà forse il vero significato di umanità e amore. Uno scorcio strano, inusuale e paradossale della Vita, descritto in modo atipico e geniale.

‘Nella terra del sole che sboccia’ è un romanzo a mio parere molto bello, a tratti sconcertante, crudo, volgare, poetico, criptico, magnetico. Un connubio incredibile di narrazione, sogni e poesia, di introspezione dell’io e con un finale che lascia aperti dubbi, ma che soprattutto continua a far riflettere, anche dopo aver chiuso l’ultima pagina. Il modo di scrivere è scorrevole, semplice e liscio, i personaggi vividi, i pensieri profondi.

Ne sono rimasta folgorata ed è una lettura che consiglierò di leggere, proprio per la particolare capacità che il libro conserva di offrire un punto di vista diverso dal solito. Ammetto che son stati pochi i libri che mi hanno lasciato questa strana sensazione, e uno di questi è ‘Il Maestro e Margherita’, un classico per nulla scontato.

Assolutamente consigliato.

P.S. Ringrazio di cuore l’autore per la meravigliosa dedica.

Buona lettura a tutti!


 Recensione dal blog "La lettrice sognatrice"


 

Salve lettori! Come state?

Il libro di cui vi parlerò oggi è "Nella terra del sole che sboccia" di Marco Grecò, una storia molto particolare ed intricata, una perfetta combinazione tra: pensieri sconnessi e connessi, animali parlanti, generi e stili differenti. 

TRAMA

La terra del sole che sboccia è un romanzo che si colloca in quel lasso temporale della vita che vorresti non passasse mai. È la storia di una gioventù afferrata, ma mai trattenuta, che si spegne e si accende nello scorrere dei giorni. È la storia di scrittori e amanti, di sogni e illusioni, di verità e fantasie che s'intrecciano a formare una vicenda così distante e allo stesso tempo così vicina alla realtà da rimanerne quasi incantati. È la storia dell'eterna lotta tra felicità e tristezza che non ha né vincitori né vinti. È la storia di Grigio e Oliver, due cani randagi che provano a invertire il mondo con la loro umanità; è la storia di Friedrich Nietzsche intrappolato nei giorni nostri, ben lontano dai suoi concetti "superiori" e irraggiungibili. È la storia senza età che ha come unica richiesta l'aver amato almeno per un giorno. Ma soprattutto è la storia di Albatro e Julie che si inseguono nei labirinti delle loro incomprensioni, nella sfrenata corsa alla ricerca di se stessi, fino a sfociare inesorabilmente in quella che è poi la vita. 
 

RECENSIONE

Non è indispensabile un numero infinito di pagine e di colpi di scena per rendere una trama avvincente agli occhi di noi lettori... specialmente se il libro è già perfetto così. 
È un periodo in cui, a causa di troppe motivazioni, non riesco a leggere tanto e per molto tempo.
Ovviamente sono diventata selettiva nel scegliere le letture da affrontare, cerco sempre libri differenti dal solito e che mi possano colpire anche a distanza di anni, che possano imprimersi sulla pelle come cicatrici profonde. 
In questo romanzo non esiste un vero protagonista, ogni personaggio ha una propria importanza e se venisse omesso tutta la storia crollerebbe proprio come nel gioco del domino.
Nella strada delle parole scritte dalla giovane e talentuosa penna di Marco Grecò incontreremo due cani, il saggio Cane Grigio e il piccolo Olliver che ha tanta voglia di diventare un essere umano a tutti gli effetti. Sarà proprio il primo animale elencato a raccontare ad Oliver la storia di Albatro, un giovane ragazzo alla ricerca della felicità. 
Posso contare sulle dita il numero di autori che, nel corso della storia, diventano i nostri migliori amici e che ci accompagnano fino all'ultima pagina, Marco sicuramente è uno di questi.
Era da tempo che stavo ricercando una storia particolare, uno di quei libri dove non è la trama in sé e per sé che ti trattiene nel continuare la lettura bensì una storia dove, a distanza di mesi, la mia mente mi suggerisce estratti del libro per collocare situazioni e momenti della vita di ogni giorno. Ho cercato in tutti i modi di non leggerlo in poche ore ma non ci sono riuscita, avevo inconsciamente acquistato un biglietto di sola andata per "Nelle terre del sole che sboccia".
Leggendo e rileggendo alcune alcune parti di questa "poesia in prosa" mi sono ritrovata a soffermarmi sui minimi particolari della vita, degli elementi che potremmo definire scontati e che probabilmente non lo sono e altri che invece ci sembrano irraggiungibili eppure sono vicini a noi. 
Questa recensione a parer mio potrebbe durare decine di pagine ma il bello de "Nella terra del sole che sboccia" è stato quello di assaporare le pagine di cui sapevo poco e nulla.
Lettori, vi consiglio con tutto il mio cuore di intraprendere questo viaggio alla scoperta di voi stessi, non ve ne pentirete. 
 

A presto,

Sara

Dalla recensione di Curlies and Books 


 

"Ebbi paura di quello sconosciuto, ma riconobbi in lui lo sguardo di un randagio, e quando negli occhi di un uomo ritrovi la purezza di un cane, sai di trovarti di fronte a un essere meraviglioso"
Buonasera cari lettori! Oggi vogliamo consigliarvi un libro molto particolare e fuori dagli schemi, che però custodisce tra le sue pagine tanta dolcezza (e vi strapperà anche qualche risata). Il romanzo in questione è "Nella terra del sole che sboccia" di Marco Gregò, con delle bellissime illustrazioni di Vieri Sorrentino.
I primi personaggi che incontriamo nel nostro viaggio letterario sono due randagi, Cane Grigio e "il piccolo" Oliver. Il primo inizia a raccontare al cucciolo la storia di due umani, partendo da un ciondolo che (a suo dire) è appartenuto proprio a questi ultimi. I due umani in questione sono Albatro e Julie, i quali sono molto innamorati ma litigano spesso e proprio per questo finiranno per intraprendere strade diverse. Da qui il lettore diventa l' "accompagnatore" di Albatro in un viaggio che gli farà incontrare persino il diavolo...Cosa accadrà? Albatro riuscirá a salvarsi dalla perdizione? Lui e Julie si ritroveranno?
Un romanzo dallo stile semplice e a tratti gergale, una lettura scorrevole e piacevole che lascia però nel lettore un velo di malinconia non appena si gira l'ultima pagina. Dobbiamo fare davvero i complimenti a Marco e dobbiamo ringraziarlo per averci inviato un libro così bello, che fa venire voglia di essere amico di Albatro e di essere realmente al suo fianco (anche solo per dirgli che a volte è proprio uno stupido). Piccolo avvertimento: nel romanzo sono presenti molte parolacce. Ci teniamo a sottolinearlo non perché la riteniamo una nota negativa, ma solo per farvi sapere a cosa andate incontro. Detto questo, leggetelo perché ne vale davvero la pena!
Ancora qui? Andate a comprarlo!

https://deskgram.org/p/1768390092228371543_6476751663

Recensione dal blog Libroguerriero

Al centro di questo originale e sorprendente romanzo scritto dal giovanissimo Marco Gregò (nella foto sotto), è il tema del ricordo non come un elemento del passato da conservare relegato in un piccolo cantuccio della mente, ma come essenza viva e tangibile della vita di ogni giorno. I ricordi sono il filo conduttore della narrazione che si svolge su più binari paralleli: quello del protagonista Albatro, io narrante in prima persona, in una sorta di racconto immediato, spontaneo, senza filtri; quello di Albatro in forma di diario, più sommesso e quasi lirico; quello di due cani abbandonati, Cane Grigio ed Oliver che rappresentano la prospettiva più intima delle emozioni dei protagonisti umani. Intorno ad un medaglione con al centro la lettera A, ritrovato dal cucciolo Oliver, Cane Grigio, con un registro linguistico leggero e poetico come quello delle fiabe, tesse la trama di una storia che inizia come una favola improvvisata e acquista via via realismo e passione fino a diventare la trama principale del romanzo. I capitoli alternano i tre punti di vista, offrendo al lettore la visione a 360° delle emozioni di un giovane alla ricerca della realizzazione professionale, della ragazza perduta e della felicità.

Albatro è uno scrittore mancato, alla stanca ricerca di qualcuno che accetti il suo libro, un libro diverso da tutti gli altri, perché lui non voleva seguire le strade semplici per arrivare al successo: “Non sopportava l’idea di accaparrarsi il cuore dei lettori facendo leva sulle loro ferite più profonde. Pensava che fosse troppo semplice arrivare al cuore degli altri con la morte. Lui voleva arrivarci con la vita”.

Il fallimento professionale gli offre l’alibi psicologico per crogiolarsi nell’insoddisfazione sentimentale. Le prime pagine vedono infatti la drastica rottura della relazione tra Albatro e Julie, una relazione di lunga data che avrebbe potuto essere molto probabilmente amore vero se fossero stati entrambi capaci di accettarlo anche nelle sue sfaccettature negative: “Potevamo cammuffare la nostra malinconia con felicità da passeggio, fingendo di stare bene, di viverla ok. Ma lala fine arrivava. Un viaggio breve. Scendeva in un baleno. Ed eravamo i maestri di cerimonia della tristezza che dovevano trovare qualcosa da fare per non accartocciarsi su se stessi”.

E a quella tristezza, cedono. Albatro, per primo, non riesce o non vuole compiere quel semplice passo di accettare la felicità. È più facile, a quel punto, sentirsi eroicamente infelice. Perde la fiducia in Julie che, a sua volta, perde la fiducia in lui. Un’altra delusione cocente, che lo porta a cercare la donna amata non più nella realtà, ma nella propria immaginazione (“Gli uomini vivono delle cose che perdono”). Il mondo che circonda Albatro, la libreria in cui lavora nonostante l’antipatia per l’acido e severo titolare, l’amicizia semplice, sincera e devota del rozzo Fazzoletto, la confidenza discreta e fedele del barista Pixel, la disponibilità dolce e generosa del vecchio barbone Enzo, “uno di quelli che metteva da parte se stesso per mostrarti quanto vali”, sono gli affetti che lo nutrono e lo proteggono.Il giovane tuttavia respinge il conforto del suo ambiente circostante e concreto, per correre dietro a quell’amore perduto e al sogno di diventare scrittore, ben sapendo che nessuna delle due cose, conquistate, gli darebbe la vera felicità. È una fuga nel surreale, che gli richiederà un prezzo altissimo. La maturazione definitiva di Albatro è simboleggiata dalla splendida poesia “Se avessi potuto tenerti per sempre”, nella quale, ancora una volta capovolgendo il banale, l’autore rivela il grande valore della ‘banalità’ della normale vita quotidiana coniugale, nella quale ogni gesto, ogni abitudine, ogni rituale anche quelli più incresciosi o snervanti, sono un’infelicità che non va perduta, perché perdere i dolori è come perdere se stessi, non si può vivere senza guardare dentro l’oceano che siamo stati”. Il leit-motiv del sole, la cui immagine quasi personificata chiude ogni capitolo, accompagna tutti i personaggi, come una guida profonda e solenne, alimentandosi delle loro emozioni: nell’incertezza e nella paura, “il sole non era ancora sbocciato”, o “il sole era ancora distante”; nella rabbia, nel rancore, nella violenza, “gli uomini visualizzavano il sole senza dargli ascolto” o “il sole non ricordava più nulla”; solo nelle ultime pagine, con l’accettazione che porta serenità, all’orizzonte, si vede, finalmente che “il sole era appena sbocciato”.https://libroguerriero.wordpress.com/2017/10/18/nella-terra-del-sole-che-sboccia-di-marco-grego-i-bu... 

Raffaella Tamba 

Recensioni da Amazon 


5,0 su 5 stelle Bizzarro, riflessivo .. un romanzo diverso 🖤🌹

Recensito in Italia il 28 ottobre 2019

Acquisto verificato

Cosa sei disposto a fare per la tua felicità? Saresti disposto a perdere qualcosa per essa? Questa è una delle tante domande che ha acceso in me "Nella terra del sole che sboccia", il romanzo di Marco Gregò illustrato da Vieri Sorrentino. La storia è composta da vari personaggi differenti fra loro, a partire dai due randagi Cane Grigio e Oliver. Attraverso il racconto di Cane Grigio si percorre la storia di Albatro e Julie, una coppia che si ama ma intrappolata nell'incomprensione tanto da allontanarsi. Albatro è uno scrittore alla ricerca del successo professionale e della felicità, quest'ultima così apparentemente irraggiungibile per lui da arrivare a seguirla in uno scenario al confine della realtà. Non voglio svelare di più perché non mi aspettavo l'avvenimento bizzarro che caratterizza la seconda parte del romanzo e voglio che rimanga inaspettato pure per chi lo leggerà. C'è stato un momento in cui ho quasi avuto paura di continuare a leggere, ma quella graffiante sensazione di deterioramento e abbandono veniva a tratti attenuata e scolorita dalla riflessione profonda di ogni cosa e da un fondo di dolce e arrendevole tenerezza. Presenta delle parti con dialoghi dal linguaggio abbastanza colorito, lo sottolineo perché non vorrei che ci si soffermasse solo su questo, in fondo la vita è anche questo! Concludo dicendo che "Nella terra del sole che sboccia" è un romanzo che tutti dovrebbero leggere perché non si limita a raccontare una storia ma fa riflettere sulla vita, e ciò che ti resta una volta finito di leggere e chiuso il libro è tanta consapevolezza. A volte per rincorrere la felicità finiamo per perdere noi stessi, e pensandoci bene avrebbe poi così tanta importanza la felicità se per raggiungerla alla fine arriviamo a perdere la nostra identità? Leggetelo! Merita

 

5,0 su 5 stelle Spietato.. Stupefacente

Recensito in Italia il 24 luglio 2017

Acquisto verificato

Ho letto questo libro in poche ore. L'ho divorato.
"Nella terra del sole che sboccia" è un viaggio interiore che non avrei mai avuto il coraggio di fare. Mano a mano che la storia prende forma e che entri nel personaggio, inizi a sentire quelle esperienze come tue, a rimodularle in quella che è la tua vita. È un libro che pone degli interrogativi spietati e che mostra le diverse facce della felicità. Un libro spietato e allo stesso tempo meraviglioso. Un libro che vuole essere letto tutto d'un fiato e che ti trascina da Nietzsche insieme ad Albatro.
Poi stupende le illustrazioni che accompagnano la narrazione perché ti fanno calare ancor di più nella storia, dandoti un accenno ad inizio capitolo di cosa ti aspetterà nelle pagine seguenti. È un libro completo e che consiglio vivamente perché quando lo hai letto non sei davvero in grado di farne un riassunto per il semplice fatto che ti mancano le parole, perché è un libro che, a partire dalla vita di Albatro, parla della vita di tutti noi.

 

5,0 su 5 stelle Un libro puro

Recensito in Italia il 30 giugno 2018

Acquisto verificato

Un libro genuino, nel senso più puro del termine dove si percepisce la fame di parole del suo autore e la sua voglia di raccontare.
una storia con craterizzazioni dei personaggi più che azzeccata grazie al loro diverso linguaggio e un utilizzo inusuale di diverse tecniche narrative che anche se all'inizio rallentano la lettura permettono di conoscere i protagonisti sotto vari punti di vista.
Emotivamente è una storia che cattura e tocca in quel punto preciso dove si cerca di ricacciare indietro le lacrime.

 

 leggerezza e umanità

Recensito in Italia il 16 marzo 2017

Acquisto verificato

Leggere questo libro è stata una esperienza memorabile.La scrittura è vivace ma ricercata, piena di sillogismi e metafore divertenti ed originali. Mi ha toccato nel profondo,mi ha commossa e poi fatta sorridere per cose che accadono almeno una volta nella vita di ognuno di noi. Mi ha ricordato quanto sia importante amare e quanto sia anche difficile mantenere vivo tale sentimento, ma soprattutto mi ha catapultata in un mondo magico dove l'amore e la bontà sono il perno principale attorno al quale si dispongono tutte le vicende narrate.

 


5,0 su 5 stelle Nella terra del sole che sboccia

Recensito in Italia il 2 ottobre 2018

La prima cosa che mi ha colpita del libro è stata la sua copertina, con questi colori che richiamano l’alba, il momento in cui il sole “sboccia”.
La storia è composta da tre parti, una prima, dove troviamo due cani, una seconda, dove incontriamo il protagonista vero e proprio del romanzo, Albatro, e l’ultima, dove possiamo leggere parti del diario del protagonista. La cosa che riesce a stupirmi è che, verso la fine del romanzo, queste tre si congiungeranno puntando tutte nella stessa direzione.
Il commento più grande che posso fare rispetto allo stile di scrittura, riguarda il modo in cui l’autore è riuscito a dare accenti differenti in tutte e tre le parti, questo non è per nulla una cosa da poco.
Ho apprezzato molto i disegni presenti all'interno delle pagine, di alcuni in particolare me ne sono innamorata.
Consiglio il libro perché ne sono rimasta così tanto colpita che sarebbe assurdo dire il contrario, ma è un consiglio che darei ad ogni persona, nessuno escluso.

 

5,0 su 5 stelle UN LIBRO UNICO!

Recensito in Italia il 4 aprile 2018

Marco Gregò, a mio parere, ha rischiato tantissimo con questo libro, e sinceramente non so se io l'avrei fatto.
Ha rischiato perché è una storia diversa e particolare, e purtroppo l'ignoto fa un po paura a tutti.
Ha rischiato perché i diversi piani della vicenda, avrebbero potuto destare confusione.
Ha rischiato perché Albatro, o lo si apprezza, o lo si disprezza.
Ma fortunatamente, Marco non ha ascoltato chi la pensava come me.
È andato dritto per la sua strada, un po come il nostro Albatro, e ha pubblicato questo libro.
Un libro che ha superato "a pieni voti" tutti i rischi, che mi ha affascinato proprio per la sua diversità, e che mi ha illuminato su questo grande teatro che chiamiamo Vita.
Un libro che mi ha fatto riflettere, perché è vero che corriamo alla ricerca della felicità, come il lupo rincorre la sua preda; lo facciamo con i paraventi, incuranti di tutto quello che c'è attorno alla nostra ricerca, senza accorgerci di quello che man mano perdiamo.
E' stata davvero una piacevole e coinvolgente lettura.