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Recensioni La ballata di Colton Red

La ballata di Colton Red. Recensione da LA STAMPA 

Un romanzo western e il platonismo magico

“La ballata di Colton Red” tra filosofia e acribia documentale

 

La copertina è da fumetto, invece si tratta di un romanzo: un romanzo western. “La ballata di Colton Red” contiene tutti gli elementi caratteristici del genere: sceriffi e cowboy, banditi e trafficanti, indiani e cavalleria, duelli apache e sparatorie, da un colpo di scena all’altro. In più, c’è dietro un lavoro certosino di documentazione storica e grafica da parte dei due autori Gian Mario Mollar e Marcello Bondi. Bondi è un professionista della Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia; Mollar pur avendo iniziato un percorso che sembrava destinarlo a tutt’altro (si è laureato in filosofia con una tesi sul platonismo magico, sic) è un esperto dell’Ovest americano, collabora con vari siti e riviste e di recente ha pubblicato il libro “I misteri del Far West”. Ne “La ballata di Colton Red”, tanto per dire, la pistola non è una generica pistola ma precisamente una Colt Navy, il coltello è un Bowie eccetera. Tutto il resto è documentato con altrettanta acribia. Siccome poi la specializzazione di Bondi è la sceneggiatura, il libro propone un ritmo narrativo da film o da fumetto.

Il genere western ha un elemento di eternità perché tratta con le sfide fondamentali della paura e del coraggio, del male e della giustizia, ridotte alla loro essenza cruda, con la natura solenne della Monument Valley a fare da sfondo, come ci hanno insegnato i film di John Ford. Chi critica il western lo trova infantile, ma i film più recenti il cui tema è sparare al maggior numero possibile di zombie, come in un videogioco, sono un passo indietro rispetto al western. Il genere western è stato anche criticato in quanto reazionario nei contenuti, poi si è depurato e rinnovato ideologicamente, però se lo si guarda senza pregiudizi ideologici si nota che già “Fort Apache” di John Ford nel lontano 1948, con John Wayne e Henry Fonda, presentava un comandante americano slale con i pellerossa e colpevole di un massacro; non si è dovuto aspettare il Vietnam e “Soldato blu” (1970) per comprendere le ragioni dei nativi, anzi sembra che film come “Soldato blu” siano più didascalici e più infantili nell’assegnare le parti di buoni e cattivi tagliate con l’accetta.

Spezziamo una lancia per i film di John Wayne anche da un altro punto di vista. Guardate senza pregiudizio i suoi western: il tema costante è l’uomo più ricco della città (banchiere o proprietario terriero) che in quanto ricco pretende di comprarsi la legge e lo sceriffo, anzi, se lo sceriffo non è lo stesso John Wayne, nei film si vede lo sceriffo già bello e venduto al capitalista. Questo già nei film degli anni ‘50 o anche prima. Poi intendiamoci, la soluzione del problema viene vista nelle pistole, anziché in una presa di coscienza sociale o qualcosa del genere, però non si dica che tutti questi film di John Wayne in cui il capitalista è il cattivo sono funzionali al sistema. Quelli venuti dopo non hanno inventato niente di nuovo, c’era già tutto lì.

Luigi Grassia ha fatto il cowboy in Arizona, è cittadino onorario del Texas e ha pubblicato il libro “Gli italiani alla conquista del West” (Mimesis Edizioni).

La ballata di Colton Red. Recensione da LA STAMPA 

 

https://www.thrillercafe.it/la-ballata-di-colton-red-g-m-mollar-e-m-bondi/
 

Bentornati al Thriller Café! Oggi ci allontaniamo, ma di poco, dalle battute piste del Thriller e del Noir per cavalcare nei selvaggi territori del West… ma non abbiate paura, perché i morti ammazzati non mancheranno in ogni caso.

Il libro che recensiamo è “La Ballata di Colton Red”, un romanzo a quattro mani scritto da Gian Mario Mollarnostro collaboratore e già autore de I Misteri del Far West, e dallo sceneggiatore Marcello Bondi, che malgrado la sua giovane età può vantare collaborazioni con testate del calibro di Tex e Diabolik. Il libro è edito da I Buoni Cugini Editori, con una copertina in pieno stile spaghetti western dipinta da Niccolò Pizzorno, che i nostri lettori già conoscono per aver illustrato Delitti al Thriller Café vol. I e Delitti al Thriller Café vol. II.

Leggiamo la quarta di copertina: Colton Red è un cowboy e un abile domatore di cavalli, ingiustamente accusato dell’omicidio del proprietario del Sunrise Ranch. Tra banditi privi di scrupoli e tribù Apache sul sentiero di guerra, Cole dovrà attraversare deserti infuocati e cavalcare sotto la grandine delle pallottole. Con assalti alla diligenza e saloon fumosi, Mollar e Bondi riscoprono il fascino della Frontiera con una storia che ha il profumo acre del whisky e della polvere da sparo. Preparatevi a un viaggio indimenticabile nel vecchio West.

Dietro alla trama western troviamo una componente di “giallo”, perché il protagonista si troverà a smascherare le ragioni e i colpevoli che lo hanno costretto a fuggire. La storia incalza con un ritmo forsennato degno di un fumetto, scorrendo con fluidità tra i topos letterari di un genere che non smette di esercitare il suo fascino. In effetti La ballata di Colton Red è un distillato di western: in centocinquanta pagine troverete una buona varietà di situazioni classiche della frontiera, raccontate con uno stile personale e avvincente.

Se in vita vostra non avete mai letto un romanzo western, questa potrebbe essere una buona occasione per farlo!
Giuseppe Pastore 

La ballata di Colton Red. Recensione dal sito Farwest.it 

 

La copertina del libro
Cari appassionati di storia del west, oggi vi segnaliamo l’uscita di un nuovo romanzo del nostro genere preferito… il western. Quello che vi

proponiamo è scritto a quattro mani (o forse dovremmo dire a quattro

Colt!) dal nostro Gian Mario Mollar, grande talento ben noto a tutti voi che ci leggete qui e altrove, e dal giovane e validissimo sceneggiatore Marcello Bondi. Stiamo parlando de “La ballata di Colton Red”, edita da I Buoni Cugini Editori.
La storia è una vera e propria “spremuta” di western, centocinquanta pagine che si buttano giù tutte d’un fiato come un bicchiere di bruciabudella: all’interno troverete sparatorie, assalti alla diligenza, galoppate a rotta di collo, Apache sul piede di guerra, strade polverose e tramonti mozzafiato.
Protagonista della vicenda è Colton Red, un giovane cowboy che doma cavalli al Sunrise Ranch, al confine tra Texas e Messico.
Un giorno, il ragazzo viene ingiustamente accusato di aver ucciso il proprietario del ranch e per lui inizierà l’inferno, una pista di vendetta, ma anche di amore, che lo porterà prima in un villaggio apache e poi nel torrido Messico, dove dovrà affrontare pericolosi banditi.
Una trama classica, insomma, ma sviluppata con uno stile epico e scattante, che riporta in mente i fumetti Bonelli e gli spaghetti western, rievocati dalla bella copertina illustrata da Niccolò Pizzorno. 

Prima di lanciarci a briglia sciolta nella lettura, facciamo alcune domande agli autori.
DOMANDA: Marcello Bondi, a chi ti sei ispirato per inventare il personaggio di Colton Red e la sua storia?
RISPOSTA: L’idea per questa storia è nata da una richiesta di un disegnatore con cui ero in contatto nel 2014. In quegli anni muovevo i primi passi nel mondo del fumetto, dovevo farmi le ossa e non avevo ancora capito tante cose delle fasi produttive. Questo disegnatore mi chiedeva una storia con protagonista un uomo costretto a fuggire dalla civiltà e rifugiarsi tra un popolo indigeno… o quasi. Io sono sempre stato un accanito lettore di Tex dai miei 11 anni e ho sempre amato l’ambientazione western, così mi è venuto naturale pensare una storia ambientata nel Far West. Come dicevo, eravamo nel 2014. L’anno prima, per il mio diciottesimo compleanno, avevo ricevuto in regalo tutta la “Collezione Storica A Colori” di Tex, e in quel periodo mi stavo rileggendo tutta la saga del ranger. Quindi mi è venuto ancor più naturale ispirarmi a Tex per il personaggio di Colton, lasciandolo però un po’ più umano: al contrario di Tex, Colton sbaglia, si fida delle persone sbagliate, è sempre propenso a vedere il buono nelle persone, non “fiuta” i pericoli in anticipo… finché qualcosa non lo porterà a cambiare… ma non facciamo spoiler! Per il resto, ho voluto creare una storia western classica, quel western che mi piaceva e mi piace ancora molto e dal quale penso si possa sempre attingere per creare delle belle trame intense. Purtroppo, il fatto di aver scritto ben 350 pagine di sceneggiatura per un fumetto, misero in crisi lo stesso disegnatore che mi aveva chiesto la storia. Così mi sono ritrovato con una sceneggiatura completa, e sulla quale avevo speso settimane e molte ore di lavoro, senza la possibilità di farla venire alla luce. In questi anni la storia di Colton Red è sempre stata un cruccio per me… ogni volta che mi tornava alla mente, mi intristivo e mi innervosivo ripensando al fatto che probabilmente nessuno l’avrebbe mai letta. Poi, fortunatamente, è arrivano Gian Mario.
DOMANDA: Gian Mario Mollar, qui a Farwest.it abbiamo imparato a conoscerti attraverso i tuoi articoli sul West misterioso e insolito. Che cosa ti ha spinto in questa nuova avventura?
RISPOSTA: Quando Marcello mi ha proposto di scrivere un romanzo su una sua sceneggiatura ho esitato. Da tempo scrivo saggi e articoli, ma il mondo della narrativa è diverso. Poi, però, ho deciso di mettermi alla prova ed è stato divertente e quasi naturale, perché sono davvero entrato nella storia. Nello scrivere ho messo tutta la mia passione per il western, un “hobby” che mi accompagna fin dall’infanzia. La ballata di Colton Red è una sorta di distillato delle tonnellate di romanzi Longanesi e fumetti che mi hanno fatto compagnia per tutta la vita. Qua e là troverete dei “camei” e delle citazioni più o meno nascoste, ma lascio a voi il piacere di scoprirle. In generale, mi sono divertito a giocare con le metafore ma ho anche cercato un ritmo sostenuto, pieno di azione… proprio come un fumetto. Spero che i lettori si divertano almeno quanto io mi sono divertito a scrivere e immaginare!
Vi aspetta una bella cavalcata nel West! Per rendere il tutto ancora più coinvolgente, all’interno del libro c’è un codice QR che vi permetterà di ascoltare una colonna sonora appositamente pensata per accompagnare la lettura.
A cura di Cesare Bartoccioni 
https://www.farwest.it/?p=32058

La ballata di Colton Red sulla prima pagina di Tex Willer! 

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