I Buoni Cugini Editori di Anna Squatrito
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Recensioni Blog Killers
Riunire in un solo volume i blogger di thriller e noir più noti in Italia: questa l’idea di Monica Bartolini, che ha lanciato la sfida a dieci siti e portali, raccogliendo il risultato in Blog killers.
“Almeno un morto”, questo il tema e filo conduttore dei dieci racconti che sono stati pubblicati recentemente da I Buoni Cugini in un libro impreziosito dalla copertina di Niccolò Pizzorno, illustratore e grafico, abituale collaboratore della casa editrice di Anna Squatrito e Ivo Ginevra.
Almeno un morto è anche il nome della collana tematica nella quale trovate, oltre al presente Blog killers, anche altri cinque volumi, fra i quali il “nostro” Delitti al Thriller Café.
Blog killers è allo stesso tempo una mappa cartacea dei più importanti luoghi digitali di genere giallo, noir e thriller e occasione per i curatori di quei luoghi di passare dall’altra parte della barricata e cimentarsi con la narrativa, abbandonando per qualche momento le abituali vesti di critici, saggisti e commentatori della scena italiana e internazionale.
A rappresentare Thriller Café troviamo il creatore e curatore del portale, Giuseppe Pastore, che sonda e scandaglia la letteratura thriller e gialla su queste pagine dall’ormai lontano 2007. Vi forniamo ora l’elenco degli autori presenti su Blog killers, con il sito di riferimento:
Cristina Aicardi – Milano Nera
Nico Donvito – 50/50 Thriller
Caterina Falconi – Libroguerriero
Manuel Figliolini – La Bottega del Giallo
Elio Freda – Gialloecucina
Cecilia Lavopa – Contorni di noir
Giuseppe Pastore – Thrillercafé
Isabella Saffayè – Thrillernord
Lorenzo Strisciullo – Mangialibri
Aniello Troiano – Rivista Fralerighe
Monica Bartolini, nostra collaboratrice e curatrice dell’antologia, è un nome ben conosciuto nella scena italiana di genere, avendo esordito nel 2008 con il romanzo Interno 8 per Albatros – Il Filo editore. Da quella data si è quindi distinta in un gran numero di premi letterari del settore, fra i quali spiccano una vittoria al Premio Gran Giallo Città di Cattolica (XXXVII edizione del MystFest) e una finale al Premio Tedeschi 2011.
Suoi racconti sono apparsi anche in appendice ad alcuni numeri dei Gialli Mondadori.
I racconti di Blog killers sono introdotti da Giuseppe Previti con queste parole: "In Italia il poliziesco, il giallo, il noir, il thriller sono i generi che vendono di più, sono tra i più amati e visti al cinema e in televisione. Si è così formata negli ultimi dieci anni una generazione di esperti che ci fanno conoscere romanzi, racconti, telefilm, film, colonne sonore, personaggi, festival. Signori miei questi sono i bloggeristi, e la loro importanza è stata spesso preponderante nella diffusione del genere giallo. Ma ecco che grazie a una simpatica, e forse un po’ provocatoria iniziativa dell’editore I BUONI CUGINI è lanciata una sfida a chi abitualmente giudica e recensisce gli scrittori tramite il proprio blog. È stato dato un tema, ALMENO UN MORTO e a scrivere su di esso dei racconti, poi riuniti in questa antologia, sono stati invitati dei bloggeristi. Tra coloro che si sono cimentati ci sono degli scrittori, dei giornalisti degli insegnanti, ma anche dei professionisti, degli assicuratori e tanti altri. Possiamo ritenere che l’iniziativa di questa antologia sia stata raccolta al volo dai partecipanti a testimonianza del loro amore per il giallo e per la scrittura in genere. Si è affrontato l’argomento in varie maniere, che poi sia giallo, noir, thriller poco importa, la suspense c’è, e del resto i nostri autori sono tutti del mestiere e non potevamo avere dubbi. Questi dieci racconti sono l’ennesima conferma di una passione infinita verso questo genere letterario, e quindi grazie ai partecipanti per essersi messi in gioco, pronti questa volta a essere loro i recensiti.
Una bella idea davvero quella di invitare certi blogger a scrivere racconti sul tema “Almeno un morto” nelle varie sfaccettature della letteratura poliziesca. In tutto dieci che rappresentano, come scrive Giuseppe Previti nella prefazione “l’ennesima conferma di una passione infinita verso questo genere letterario”. Merito della casa editrice, dello stesso Previti e della curatrice Monica Bartolini.
Avevo già scritto “Veniamo a qualche breve spunto…” con l’idea di appuntare i fatti salienti dei racconti prima di buttar giù la recensione quando, dopo un po’, mi sono stancato (appartengo alla congrega degli sfaticati nati il 1° maggio) e ho deciso di non interrompere più la lettura ma di gustarla lentamente. Ed è venuta fuori una ricca miscela di idee, invenzioni e soluzioni tipiche di ogni giallo, thriller o noir che si rispetti. Partendo dalla famiglia. Dalla violenza e dal male che si annida dentro l’universo familiare, come quella orrenda maschilista sulle donne e sugli altri elementi più deboli sin dall’infanzia. Con tutte le conseguenze possibili sulla loro vita presente e futura che possono portare anche al delitto. Violenza o mancanza di amore da parte degli adulti e a volte degli stessi figli che non vedono l’ora di rinchiudere i propri vecchietti in una casa di riposo. Se a ciò si aggiunge anche quella sociale il quadro che ne deriva risulta davvero raccapricciante. D’altra parte almeno un morto è indispensabile in questi racconti, e dunque l’istinto omicida deve pur venire fuori da qualche sanguinosa fessura.
Altro elemento importante l’amore (mi viene in mente Ah, l’amore l’amore di Antonio Manzini), il sesso, i festini, la baldoria e il tradimento che provocano inevitabilmente situazioni angosciose per chi lo subisce e, inevitabilmente, un finale tragico per chi lo ha prodotto. Anche se non sempre tutto fila liscio come l’olio, perché a volte il Caso ci mette lo zampino (mi ricorda qualcuno…), persino due volte, e alla fine addirittura nelle vesti di un tappeto sgualcito… La scena si può svolgere in qualunque luogo, spesso in ospedale dove già aleggia per le stanze l’ombra della morte (qui si può anche tirare il calzino scivolando sul borotalco) e nascere da un vero e proprio incubo. Vedi il tizio che si risveglia dentro un freezer (giuro) in una baita di montagna (chi ce l’ha infilato?) mentre qualcuno sta preparandogli la fossa. Oppure il terribile assassino che uccide seguendo le indicazioni di due alieni (arigiuro!) usciti da un ripetitore telefonico. E se non è pura e cruda realtà, allora si tratta, comunque, di pura e cruda allucinazione (siamo sempre in ospedale).Non manca, non poteva mancare il serial killer, personaggio pazzesco di mille avventure tutto preso dall’odio viscerale per le donne e nello stesso tempo appassionato di fiori (che carino!). E le donne? Hanno almeno una parte nefasta in questa tregenda di sangue? Certo che ce l’hanno. Come quella che se ne va in crociera con il figlio armata di tutto punto per far fuori la vittima predestinata. E non c’è bisogno di pistole e coltelli. Alla donna basta il veleno e un po’ di sorriso a tirar su l’angosciato lettore in questa valle di lacrime.Il tutto costruito con gli ingredienti essenziali tipici di questi particolari racconti: brivido, paura, panico, alternarsi di sequenze temporali e di personaggi ognuno con le proprie caratteristiche, il passato penoso e tragico che si riversa nel presente, l’uso delle frasi in corsivo, i tentativi di depistare il lettore, il famoso colpo finale a sorpresa. Eccetera, eccetera.Davvero una bella iniziativa e un bel libro.
Fabio Lotti
Come molti altri siti specializzati in recensioni, anche MilanoNera ha partecipato all’antologia Blog Killers, una simpatica sfida per vedere se noi che siamo abituati a giudicare, saremmo riusciti a scrivere un racconto giallo o noir con almeno un morto. Ora sta a voi giudicare. MilanoNera ha chiesto ad alcuni scrittori di leggere la raccolta e di esprimere liberamente il loro pensiero.
Ecco cosa ne pensa Gabriella Genisi
Almeno un morto
Quelle volte che sei stritolata tra due libri, uno da scrivere, l’altro in uscita ma ancora con l’editing da fare, e ti chiama una cara amica.
“Ciao Gabri, ti mando un libro di racconti, leggilo e se ti va scrivi una recensione.”
“Certo, che libro?”
“Almeno un morto – Blog Killers. I Buoni Cugini Editori.”
“Bel titolo, Chi l’ha scritto?” chiedi incuriosita, aspettando il nome del collega giallonoir.
“Noi dei blog” precisa lei.
“Ah.”
Abbozzi, sei perplessa ma non lo dai a vedere.
“Ottimo, dammi un paio di settimane, leggo tutto e poi ti dico.”
E intanto pensi le solite banalità. Tutti che scrivono, ma che bisogno c’era di una nuova antologia, tanto nessuno legge più, i libri non si vendono, le librerie chiudono, le case editrici pure, e bla bla bla. Bastano i miei libri, no?
I soliti pensieri da scrittori egocentrici, si sa. Ma tant’è, ti sei impegnata e ti tocca. Intanto i giorni passano e l’antologia occhieggia sul comodino minacciosa come un compito in classe da correggere. Fino a che una domenica pomeriggio, ultimo giorno utile di quelli promessi, decidi. Ti prendi un’oretta al massimo tra lettura a volo d’uccello più recensione, e buonanotte.
E invece..
E invece accade che l’antologia ti spiazzi sin dalle prime pagine, con il racconto Il posto giusto scritto da Nico Donvito di 50/50 Trhiller, dove ritrovo ambientazioni e tematiche trattate nel mio prossimo noir, fino al sorprendente Omar della bravissima Cecilia Lavopa di Contorni di noir. Cominci a leggere con attenzione ogni racconto, sempre più presa dalle atmosfere e dalla bravura degli autori, prendi per esempio l’elegantissimo La regina dei Grigi di Caterina Falconi per Libroguerriero, la folgorante black comedy Stesi al sole di Cristina Aicardi di MilanoNera, che mi ha fatta piegata in due per le risate, e tutti gli altri sei racconti. Insomma, per leggerlo tutto ho impiegato ben più di un pomeriggio, oltre alla recensione, ma credetemi ne vale davvero la pena. Insomma un libro consigliatissimo, da leggere tutto d’un fiato e regalare agli appassionati di noir.
Gabriella Genisi