I Buoni Cugini Editori di Anna Squatrito
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L'Isola a Tre Punte
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il CAP 90100
La collana "contenitore" di sicilianità presente, passata e futura…
Febo della Minerva:
Il pazzo che piacque a Dio.
Biografia di padre Giovanni Messina
Francesco Zaffuto:
Prima ca si perdinu. Viaggio tra parole e detti siciliani
Dario Cascio:
Vuci luntani.
Antologia di racconti in siciliano, con traduzione in italiano e in inglese.
Prima ca si perdinu, è un viaggio tra le parole fatto da un vecchio siciliano che ha superato i 70 anni.
Anche se sistemato con la sequenza di un dizionario, non è un dizionario…
“Debbo confessare che leggere questa biografia di P. Messina è stato per me una rivelazione. Quel prete pazzo si rivela un uomo di grandi ideali, di immenso coraggio, di totale impegno, di generosità eroica. Appare un forte, un dominatore, un gigante della virtù, un duro asceta che ha immolato tutta la sua vita al più puro amore di Dio…”
Ti propongo 14 racconti che, in maniera diversa, narrano di un'Isola piena di meraviglie e contraddizioni, dove Palermo e la Sicilia sono insieme rifugio ed enigma, luce e penombra.
Io nella mia vita quattro cose so:
- So esattamente come venne fondata Palermo.
- So che Ulisse è tornato in Sicilia secoli dopo la fine dell'Odissea.
- So che le stelle, a volte, si spengono.
- So che sotto la Sicilia ci sono tunnel e affreschi.
E tutte queste cose le so perché me le sono inventate.
Tutte.
E ci scrissi un libro.
Che poi è quello che hai tra le mani…
Allora ti do un consiglio: siediti comodo, scegli la tua bevanda preferita e inizia a leggere il primo racconto.
E già che ci sei, prendi anche un paio di cuffie, perchè Vuci luntani è anche un audiolibro.
Lillo Pennacchio:
Zabbina bianca. Racconti.
Con le illustrazioni di Nicola Figlia
La zabbina, pasto quotidiano dei pastori di un tempo, spesso veniva offerta anche a qualche contadino che per sfamare la famiglia coltivava piccoli pezzi di terreno montano, spaccandosi la schiena con la zappa. Invitare qualcuno che zappava nei paraggi ad avvicinarsi alla mannara per “fare zabbina” era indice di nobiltà d’animo e di solidarietà tra lavoratori. Più bianca era la zabbina più generoso era il curatulo che la offriva.
La raccolta di racconti che ci offrono Lillo Pennacchio con le sue pagine e Nicola Figlia con i suoi disegni è un’immersione nel paesaggio naturale e umano di Mezzojuso, un paese siciliano, non lontano da Palermo, a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento.
… Chi voglia fare un tuffo nel passato siciliano, ricavandone uno stato d’animo di struggente tenerezza, come è capitato a me, che pure siciliana non sono, ma che ho lì i miei amici più cari, farà bene a leggere e rileggere queste pagine così ben scritte, liriche nel contenuto e limpide nella forma, ma anche a sostare ammirato nella contemplazione dei disegni che l’accompagnano.
Dalla prefazione di Maria Gisella Catuogno
Roberto Lopes:
L'anticu nun sbagghia mai?!
Discorsi scritti, disegnati e cantati su alcuni detti e proverbi siciliani
Il presente volume si colloca in continuità con la pubblicazione di qualche annetto fa Tu ha raggiuni ma iò tortu unn’haiu, edito dalla Associazione culturale Prospettive.
Il dialogo è non solo sul significato dei proverbi ma anche tra le modalità del raccontare: la parola, il segno, il colore e il suono. Quest’ultimo elemento risulta una novità nella presente pubblicazione. Ogni registro usato per la narrazione illumina e chiarisce l’oggetto-concetto preso in esame che ha come obbiettivo quello di provocare riflessioni ed emozioni. Il titolo e il sottotitolo, L’anticu un sbagghia mai?! Discorsi scritti, disegnati e cantati su alcuni detti e proverbi siciliani, vogliono significare da un lato il valore della cultura popolare (siciliana e non), evidenziato dal punto esclamativo, quasi una philosofia perennis, e dall’altro il dubbio, attraverso il punto di domanda, che la tradizione e il passato possano costituire la bussola e un porto sempre sicuro nel gran mare dell’essere. Dirigere lo sguardo verso la cultura e la vita di un passato ancora molto vicino potrebbe aiutarci a comprendere chi siamo oggi e offrire piste da percorrere per il futuro, nella convinzione che la verità non sia solo filia temporis ma vada oltre i confini temporali e spaziali e ci parli anche oggi con le parole, i concetti ed i gesti del tempo che fu.
Roberto Lopes
Antonella Cappello:
Argento pupi e pupari. Il racconto della storica famiglia Argento dal 1893 ad oggi
Dal 1893 la storica famiglia di pupari e opranti palermitani Argento, esercita questo antico mestiere tramandandosi l’arte dell’Opera dei Pupi dalla sua costruzione alla messa in scena e oggi, continuando la storica fedele tradizione, si apre a nuove prospettive di spettacolo…
Giulia e Antonio Petrucci:
L'estate dei microbi. Romanzo
L’estate dei microbi trae spunto dai fatti che a Palermo diedero inizio al degrado della costa di Romagnolo, un tempo famosa per la sua bellezza e in seguito distrutta dagli abusivismi edilizi e dalle discariche, come a voler continuare l’opera di devastazione iniziata al Foro Italico dopo la seconda guerra mondiale. Il degrado della zona è andato avanti nel tempo, ma alla fine degli anni ’60, epoca in cui si svolge la storia, c’erano ancora gli Stabilimenti balneari…
Massimo Finocchiaro:
I sette fratelli Natoli. Le vite singolari dei figli di Luigi Natoli tra la Belle Epoque e il secondo dopoguerra in giro per il mondo
«Tutti intelligenti, ma ciascuno in partito diverso dagli altri»: così erano descritti i sette figli maschi dello scrittore palermitano Luigi Natoli, autore di una trentina di romanzi storici popolari tra i quali il famoso I Beati Paoli. Sebbene meno conosciuti del più illustre padre, furono a loro volta personaggi abbastanza straordinari, a suo tempo quasi tutti schedati dal regime fascista come oppositori, a ragione o (talvolta) a torto.
Questo non è il racconto di vicende familiari: piuttosto la storia vera di uomini singolari, sempre condizionati da una bruciante passione politica che li mise spesso l'uno contro l'altro e ne influenzò profondamente le traiettorie esistenziali. I loro destini si separarono, si riunirono, si divisero di nuovo, e si intrecciarono con gli avvenimenti storici epocali della prima metà del Novecento.
Nicolò Perniciaro:
Arte e dialoghi di viddanarìa a Mezzojuso
A cura di Antonino Perniciaro con prefazione di Pippo Oddo.
“Arte e dialoghi di viddanaria”, questo è il titolo che ho voluto dare a questo libro, perché per esercitare la professione del contadino ci vuole un’Arte” con la “A” maiuscola, per indicare e far intendere che non tutti erano capaci di svolgere con perizia le attività proprie del “viddanu”…
Totò Mazzara:
Chiàcchiari e pinsera
Prefazione di Pippo Oddo.
Nell'insieme, l'opera racconta meglio di un trattato la società villafratese arcaica e la civiltà contadina che non c'è più, con i suoi miti e i suoi riti, gli usi, i costumi, le credenze, i pregiudizi, la medicina empirica, le pratiche magiche e le strategie di sopravvivenza.
Santo Lombino:
Bolognetta. Quattro secoli di storia
Totò Mazzara:
U mè paisi.
U dialettu attruvatu arrè
Nel panorama storiografico italiano la storia locale si è sviluppata come storia civica, luogo privilegiato in cui elaborare la memoria di una comunità. Su questo sfondo si inserisce l’ultimo lavoro di Santo Lombino, che ha scavato in archivi e biblioteche per ricostruire le vicende del paese di Bolognetta – un tempo chiamato Santa Maria dell’Ogliastro – dalle origini agli anni ’60 del secolo scorso, realizzando un minuzioso affresco dove convivono storia politica e storia sociale.
Il libro di Santo Lombino si chiude con i primi anni ’60 del secolo scorso
Intanto, si sono accumulate più di quaranta novelle e, insieme ad alcune poesie, penso che sia arrivato il tempo di pubblicarle. Sono sempre novelle tratte da avvenimenti realmente accaduti o verosimili nell'ambito della realtà dei tempi della mia giovinezza trascorsa in paese. Tempi che paragonati con la realtà di oggi, sembrano impossibile che siano mai veramente esistiti, ma che visti con le lenti appannate di nostalgia, brillano come gioielli preziosi in ognuno di noi, nella mente e nel cuore.
A far brillare questi preziosi, più di quanto realmente potrebbero, è il dialetto rimasto fermo là dove avvenne il distacco dal parlare, dallo scrivere e dal pensare nel 1968, anno della mia partenza per la Svizzera. Ma il dialetto riportato in queste novelle è quello che si parlava fino alla metà degli anni cinquanta…
Totò Mazzara.
Oreste Lo Valvo:
L'ultimo ottocento palermitano.
Storie e ricordi di vita vissuta.
“… della vita in Palermo dell’ultimo ottocento, attraverso un insieme di storie e storielle, di scene e di ricordi, riflettenti uomini e cose, si sono sommariamente rievocati i costumi, gli usi, i sentimenti, anzi, e vieppiù, per meglio dire, l’anima del tempo.”