I Buoni Cugini Editori di Anna Squatrito
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Introduzione di Lino Buscemi: "Signor Sindaco mi liberi subito"
Carlo Cottone, principe di Castelnuovo (Palermo1756 - 1829), è stato un politico italiano. Di fede liberale e oppositore al regime del Borbone, fu deportato a Favignana e successivamente graziato per intercessione del governo inglese. Rientrato a Palermo, occupò la carica di ministro delle finanze. Nel 1812 riuscì a far approvare dal Parlamento Siciliano la Carta Costituzionale da lui stesso proposta e redatta, validissimo esempio di ordinamento democratico dove oltre alla separazione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, era compresa una normativa riguardante i diritti e i doveri del cittadino, la libertà di stampa, l’abolizione del feudalesimo, l’abolizione dei fedecommessi e la riorganizzazione amministrativa e finanziaria del Regno. Ristabilitosi l’assolutismo Borbone, si ritirò a vita privata dedicando tutto se stesso alla realizzazione di un avanzato "Istituto Agrario", ancor esistente e che porta il suo nome, affinché i giovani fossero in grado di apportare miglioramenti all'agricoltura. L’animo di grande rettitudine morale del principe di Castelnuovo, che non esitò mai ad andare contro i propri interessi economici e i privilegi di casta in favore delle idee di eguaglianza e giustizia, è mirabilmente descritto in questa monografia di Isidoro La Lumia, fra i più grandi storici dell’epoca. “A vederlo con que’ tratti del volto alquanto rigidi e duri, colla impronta abituale della mestizia de’ tempi, aggirarsi muto e pensoso pei solitarî recessi, altri avrebbe sospettato un’indole piuttosto burbera ed acre: e nondimeno, sotto a quella scorza apparente, v’era un fondo inesausto di tenerezza e di bontà per la patria, per tutti i suoi simili che la trista esperienza non avea potuto insegnargli a sprezzare ed odiare”.
In appendice: Articoli fondamentali della Costituzione Siciliana del 1812
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